Periodo di magra, ho poche cose da raccontarvi: le mie continue disavventure mi costringono a fare controlli più approfonditi su alcune componenti della mia bicicletta e per questo necessito di più tempo. Non siamo in estate, gli attimi liberi sono di meno e le risorse vanno gestite anche per altre cose. Se fosse necessario molto tempo per riparare la mia Mountain Bike vorrà dire che mi adatterò; ho ancora due gambe e tanto fiato, posso sempre uscire a piedi quando vorrò.
Giunti sul posto a suon di pedalate, non appena entrati il custode ci chiese di posare le biciclette: non c'è un divieto, semplicemente, il parco è sviluppato in altezza, per cui non è adatto ad attività sportive. Bastano pochi passi affinchè lo sguardo, come guidato da linee prospettiche, è diretto verso il pendio di Posillipo e pochi altri ancora per vedere la Crypta Neapolitana aprirsi nel tufo, affiancata dalla tomba di Virgilio.
Continuando a percorrere il viale principale si incontra la tomba di Giacomo Leopardi, costituita da un grande altare poggiato su un basamento quadrato e incastonato in una grotta di tufo. Il poeta, sepolto inizialmente nella chiesa di San Vitale Martire nel quartiere di Fuorigrotta, fu qui traslato nel 1939, pochi anni dopo che il Regno d'Italia aveva acquistato il parco da un privato.
Salendo ancora, sulla destra si incontrano delle scalette che portano al punto più alto del parco, ma proseguiamo fino all'ingresso della Crypta Neapolitana, detta anche Grotta di Posillipo.
Questo luogo è circondato da un alone di mistero e di leggenda, al punto che ha influenzato nei secoli le tradizioni e la cultura popolare.
La leggenda narra che questa sia stata scavata da Virgilio nel corso di una notte, con l'ausilio delle sue arti magiche, ma le fonti storiche del tempo dicono che l'abbia realizzata Lucio Cocceio Aucto, ingegnere romano e progettista di altre infrastrutture fra Napoli e Pozzuoli durante la guerra fra Ottaviano e Marco Antonio.
Al termine di questa, però, la galleria continuò ad essere utilizzata come infrastruttura civile. La Crypta, nel I secolo, venne consacrata a Priapo e in suo onore venivano qui celebrati riti orgiastici; sulla base di alcuni ritrovamenti di epoca spagnola, si suppone che la grotta sia stata successivamente utilizzata come mitreo e che abbia ospitato riti misterici in onore di Mitra e della divinità sincretica Apollo-Helios-Sol Invictus.
La galleria, inoltre, è allineata con il sole all'alba e al tramonto degli equinozi, facendo sì che questa venga completamente irradiata da luce naturale. Per questo motivo, si diffuse la credenza che chi provava ad attraversarla in solitaria di notte veniva colpito da un maleficio, ma l'uscirne incolumi era un buon presagio.
Col passare dei secoli, i riti misterici furono sostituiti da quelli Cristiani in onore della Madonna, i riti orgiastici furono sostituiti dalla pratica dei "maritaggi", ponendo le basi per quella che dal XV secolo sarà la Festa di Piedigrotta.
La grotta, infine, è stata modificata e consolidata per volere di alcuni regnanti di Napoli ed è stata chiusa al pubblico alla fine del XIX secolo per motivi statici.
Tornando alla visita del parco, facendo qualche passo indietro si arriva alle scalette che ho citato prima; scalando queste, è possibile salire fino al punto più alto del parco, ossia sopra l'arco di ingresso della Crypta, e da qui è possibile apprezzare una vista panoramica sul Vomero, le zone marittime di Napoli e, come sempre, il Vesuvio. Salendo le scale, inoltre, si volgono le spalle al panorama, per cui quando mi girai, rimasi sorpreso e attonito per un po'.
Sulla destra si trova la tomba di Virgilio: dal punto di vista strutturale, ha la forma simile ad altri colombari presenti sul territorio campano, in quanto è costituito da un basamento quadrato, sul quale è poggiato un tamburo sovrastato da una piccola cupola. L'esterno non è in ottime condizioni, infatti, solo dall'interno si distingue chiaramente che il mausoleo è stato realizzato con l'opus reticolatum. C'è l'usanza di portare una dedica al poeta simbolo della latinità e lasciarla in un apposito contenitore; mi aspettavo di leggere l'invettiva di qualche studente, ma non ho trovato parole di odio o risentimento per qualche interrogazione andata male (va bene, sono in malafede).
La visita del parco termina praticamente qui; da tempo ero curioso di visitare questo parco, ma non ne avevo mai trovato l'occasione. E' un posto molto rilassante, nonostante si trovi non lontano da strade molto trafficate; l'unico rumoraccio che periodicamente si sente è quello della metropolitana che transita nella stazione di Mergellina. Il verde è il colore dominante, si trova anche sui muri dato che ci sono tante piante rampicanti; è il posto ideale per tirare una boccata d'aria durante la canicola estiva. L'alone di mistero che in passato ha dato vita a tanti culti e credenze lo si sente ancora, ma forse, pensando alla genesi di queste e guardando le immagini sacre adornate con rosari, sciarpe della propria squadra del cuore (è superfluo specificare quale) e biglietti della metropolitana, ci si rende conto che questo è uno dei tanti posti di Napoli in cui il sacro accarezza dolcemente il profano.
Approfondimenti e fonti:
- Parco Vergiliano a Piedigrotta: Beni culturali e paesaggistici della Regione Campania - Wikipedia
- Crypta Neapolitana: Comune di Napoli - Wikipedia
- Festa di Piedigrotta: Wikipedia